Le
origini
Lo
skiroll è nato come attrezzo di allenamento estivo per gli atleti dello sci
nordico, i primi esemplari sono stati costruiti verso la metà degli anni '30
in Italia e nel Nord Europa.
Sul piano agonistico, la sua nascita si può far risalire al 1975 con le
prime gare ad Asiago e Sandrigo, gare che ebbero un buon successo di
partecipazione e di pubblico, che per la prima volta vedeva lo sport del
fondo portato nei centri cittadini. Prima di allora l'attrezzo era
patrimonio di pochi: molto usato nei Paesi Scandinavi, da noi veniva
impiegato solo da atleti al massimo livello. In pratica dagli atleti della
nazionale.

Fig.1 - Lo skiroll riprodotto in questo
disegno, disponeva di 4 ruote di diametro 15-20 cm circa. Dal disegno non
risulta chiaro quale sia stato il sistema utilizzato come antiritorno,
potrebbe trattarsi di una ruotalibera di bicicletta, sicuramente utilizzata
in epoche più recenti, oppure di un sistema frenante che si attivava quando
la barra (pieghevole nella parte posteriore), veniva sollevata.

Fig.1a - Federico De Florian ritratto in
allenamento con gli skiroll nell'estate del 1958.

Fig.1b - Skiroll di costruzione svedese
risalenti al 1955, si tratta probabilmente dello stesso modello utilizzato
da Federico De Florian ritratto nella foto a fianco.
In
quegli anni, gli skiroll erano principalmente di fabbricazione svedese, a
cui seguirono alcuni esemplari di fabbricazione tedesca. I primi made in
Italy nacquero a Sandrigo, nel vicentino per iniziativa di Fabio Crestani,
un artigiano che si interessava di attrezzature per la battitura dei campi
da tennis e che si era avvicinato al mondo dello sci con attrezzi per la
discesa sull'erba.
Il primo modello, chiamato ski skett,
montava tre ruote pneumatiche di 35 cm di diametro: una anteriore e due
posteriori inclinate fra loro per allargare la base di appoggio. Aveva un
telaio in ferro e lamiera ed era dotato di una leva che premuta fra le ruote
posteriori, fungeva da freno. Molto pesante e poco maneggevole, è stato il
punto di partenza per una ricerca tecnologica, che abbinata all'attività
agonistica, ha portato lo skiroll a diventare un gioiello di meccanica
sofisticata.
Il
secondo passo fu la sostituzione del telaio rigido in ferro, con uno dello
stesso materiale, ma più lungo e snodato al centro, in modo da consentire un
passo alternato più ampio, lasciando le ruote (e quindi la maggior parte del
peso dell'attrezzo) a terra.

Fig. 1c - Il vicentino Roberto Martini con
gli skiroll SKI SKETT/F prodotti nel 1973 dalla ditta Crestani

Era il 1973 e si trattava del modello ski skett F, sempre con ruote
pneumatiche di 18 cm di diametro (ruote di carrozzina), perfezionato
successivamente con l'aggiunta di una molla nello snodo del telaio, che
aveva il compito di aiutare le gambe quando dovevano allungarsi indietro
sollevando il telaio.

Fig. 1d - Skiroll di costruzione svedese
NORDIX (1968 circa).

Fig. 1e -
Particolare dell'antiritorno della ruota anteriore, con ruotalibera di
biclicletta.

Fig. 2 - Due atleti della Squadra Nazionale
Francese di sci nordico, si allenano sulla pista in terra battuta,
dell'Istituto Nazionale dello Sport in Francia, in preparazione dei Giochi
Olimpici Invernali in Giappone (ottobre 1971).
Venne l'anno 1975, e cominciava a diffondersi fra i fondisti, insieme ad un
attrezzo per l'allenamento, anche la voglia di cimentarsi in gare vere e
proprie. L'anno successivo, la spinta decisiva verso quella che sarebbe poi
stata la tecnologia di costruzione degli skiroll, la diede Giustino Del
Vecchio, il quale sulla pista di Monza stabilì il record delle 24 ore,
percorrendo 240,500 km. Pilota d'aviazione, ideò per questo record uno
skiroll per il quale utilizzò materiali e tecnologia dell'aviazione: ruote
piene con battistrada duro e stretto, cuscinetti con antiritorno che
permettevano la spinta in avanti.
Da
quel momento è stato un susseguirsi d'innovazioni: il telaio in ferro da 90
cm è stato sostituito dall'alluminio, dalla fibra di vetro e dalle leghe
ultraleggere, mentre la lunghezza si è ridotta a 70 cm. Le ruote da 80 a 125
mm di diametro, con battistrada in gomma o poliuretano con cuscinetti sempre
più scorrevoli, al punto che le varie ditte produttrici (nel frattempo a
Crestani si erano aggiunti Dameno a Milano e Miorin a Mestre), furono
costrette a diversificare i modelli in quanto, quelli studiati per le
competizioni, risultavano troppo veloci per l'allenamento.
Ecco allora nascere lo skiroll da allenamento, a due ruote con battistrada
morbido e lento, che permetteva di assorbire meglio le vibrazioni causate
dalle rugosità dell'asfalto.

Fig. 2a - Skiroll di costruzione italiana
ROLLO (1979 circa).

Fig. 3 - Alcuni modelli da allenamento
disponevono di due sole ruote, una anteriore ed una posteriore, molto
larghe, in modo di assicurare la stabilità dell'attrezzo, e composte da
gomma morbida che ne limitava la scorrevolezza tanto da risultare troppo
lenti per le gare, ma ottimi per gli allenamenti finalizzati alla pratica
dello sci di fondo.

Nasce l'Associazione Italiana Skiroll
Dopo un periodo di anonimato, un gruppo di appassionati fonda in Italia nel
1979 l'AISR, l'Associazione Italiana Skiroll, trasformata nel 1988 in FISR -
Federazione Italiana Skiroll, con lo scopo di promuovere, divulgare e
disciplinare la pratica dello sci a rotelle in tutte le sue forme, sia
agonistica che ricreativa.
L'intento è quello di andare oltre allo skiroll come pratica complementare
dello sci di fondo e di promuoverlo a disciplina sportiva autonoma, con
propri regolamenti e con un calendario di gare su strada da svolgersi nei
mesi in cui non viene praticato lo sci nordico.

Nascono così il Campionato Italiano, la Coppa Italia su più prove, il
Campionato Italiano Gran Fondo ed il Campionato Italiano a Staffetta.
Vengono organizzate gare in pianura, in salita e su percorsi misti e vengono
ideate le 12 ore di skiroll, la
Skirolonga
delle valli di Fiemme e di Fassa sul percorso della celebre Marcialonga,
trasferitasi poi dal 1988 e per tre anni nel Montello con la
Skirolonga del Montello.
Gli
skiroll utilizzati in questo periodo, erano composti da due aste singole di
70 cm di lunghezza, generalmente in lega leggera (ma ne sono stati costruiti
anche alcuni modelli in vetrotresina), sulle quali veniva montata una ruota
anteriore e due ruote posteriori. Le ruote, con diametro da 80 a 100 mm,
erano costituite di gomma oppure di materiale plastico ed erano dotate di un
dispositivo antiritorno, che permettevano la rotazione solo in avanti.
Alcuni modelli, prevalentemente da allenamento, avevano il dispositivo
antiritorno solamente sulla ruota anteriore oppure solo sulle ruote
posteriori.

Fig. 4 - Augusto Broz dopo la conclusione
della 12 ore di Skiroll del 15-6-1986.

Fig. 4a - Skiroll da gara a tre ruote,
lunghezza 70 cm utilizzato verso la fine degli anni '80.

Fig. 5 - Skiroller in passo alternato
durante una gara in salita.

Fig. 5a - Alcuni modelli da allenamento
degli anni '80.

Fig. 6 -
Maurilio De Zolt, in tecnica classica con
skiroll a tre ruote, nell'edizione 1987 della gara in salita di Lentiai
(Belluno), che lo vide più volte vincitore.

Fig. 6a - La fase di spinta sfrutta la forza
delle braccia mediante gli stessi bastoncini utilizzati nel fondo, mentre la
tenuta sull'asfalto viene garantita da apposite punte in acciaio ad alta
resistenza (widia).

Fig. 6b:
A) Puntale in lamiera stampata di acciaio, non adatto
all'uso sull'asfalto;
B) puntale in widia, adatto all'uso su asfalto.
Dall'alternato al
pattinato
Negli skiroll a tre ruote nati per la
tecnica classica,
la tenuta delle ruote nella fase di spinta, era garantita da
dispositivi
antiritorno che consentivano la rotazione della ruota solo nel senso di
avanzamento e ne impedivano la rotazione all'indietro.

Claudio Marchetto durante la 12 ore di Caldonazzo (TN)
del 15.06.1986
L'avvento del
passo pattinato nello sci nordico, che ha portato una rivoluzione
tecnica nei materiali e nella metodologia di allenamento, ha lasciato il
segno anche nel mondo dello skiroll (forse la rivoluzione è nata proprio nel
mondo dello skiroll, attrezzo con il quale risulta molto naturale
pattinare), passando dagli attrezzi a 3 ruote, a quelli a 2 ruote, molto più
leggeri e maneggevoli, e con i quali è possibile praticare entrambe le
tecniche.
Paolo Miorin, con i mitici
Skirollo può essere
considerato l'artefice dell'innovazione tecnica dell'attrezzo a due ruote.
Alcuni dei più forti atleti in questo periodo di transizione, sono stati
Efrem Bussolaro,
Guido Masiero e Silvano Berlanda che ancora oggi praticano lo skiroll ai
massimi livelli, mentre in campo femminile si distinguono Monica e Sara
Rigoni del C.S. Bassano ed
Elisa Pavan del
C.S. Pettinelli.

Fig. 7b - Un gruppo di atleti procede in
passo pattinato con skiroll a tre ruote durante lo svolgimento di una gara
in pianura.
Per
comprendere l'aumento della velocità raggiunta son gli skiroll, si può
esaminare la tabella dei
record, dovo sono riportati anche i record stabiliti nei RECORD DAY che
per alcuni anni si tennero nel mese di novembre in provincia di Vicenza,
prima a Bassano del Grappa e successivamente a Sandrigo, organizzati del
G.S. Ski Skett.

Luigi Sebben, recordman dell'edizione 1982 della
"Giornata dei record" a Sandrigo (VI), incitato dai parenti durante la prova
che gli permetterà di stabilire i nuovi record dei 15, 30, 50 km e dell'ora

Fig. 8 -
Pauli
Siitonen, l'ideatore del passo pattinato con gli sci, ed abile
skiroller (1985 circa).

Fig. 9 - Armando Bonaguro
in gara in tecnica libera, con skiroll a due ruote (1995).

Fig. 10 - L'attimo della partenza di una
gara in piano, gli atleti utilizzano la tecnica libera con skiroll a 3 ruote
(1986).

Fig.11 - Monica Rigoni

Fig. 12

Fig. 13
Lo
skiroll, adattandosi alle nuove tecniche introdotte nello sci nordico, da
pesante ed ingombrante attrezzo a tre ruote adatto alla tecnica classica
anche su fondo in terra, si è trasformato in agile e leggero pattino a due
ruote con il quale è possibile praticare sia la tecnica classica che la
tecnica di pattinaggio in tutte le sue varianti.
Contemporaneamente agli attrezzi ed alla tecnica, sono cambiate anche le
scarpe utilizzate dagli atleti, che devono essere più alte e rigide sul
fianco, in modo di garantire una maggiore stabilità laterale.

Fig. 14 - Gli skiroll sono dotati di normali
attacchi e scarpe per sci da fondo

Fig. 15 - Vittorino Corso
in allenamento in tecnica classica (passo alternato), con skiroll a tre
ruote (1988).

Fig. 16 - Vittorino Corso
in gara in tecnica libera (passo pattinato), con skiroll a due
ruote (6 ore Piovene Rocchette 1995).
Adeguandosi al regolamento internazionale che prevede una lunghezza minima
di 53 cm (da asse ad asse), lo skiroll ha ulteriormente ridotto la sua
lunghezza, a vantaggio di una migliore maneggevolezza.

Fig. 17 - Skiroll da gara a due ruote,
lunghezza 70 cm

Fig. 18 - Skiroll da gara a due ruote,
lunghezza 53 cm con scarpe rigide in plastica
Attualmente, molti atleti preferiscono togliere dalle ruote dei loro skiroll
i
cuscinetti antiritorno che, anche se molto leggeri e scorrevoli,
oppongono una piccolissima resistenza alla rotazione della ruota. In questo
caso non è più possibile utilizzare la
il passo
alternato e il passo spinta, in quanto viene a mancare il blocco della
ruota nella fase di spinta, l'atleta dovrà quindi procedere con il
passo pattinato.
Le
gare oggi
A
livello internazione, il Rollerski rientra tra le discipline gestite dalla
F.I.S. (International Ski Federation) coordinata dal FIS Sub Committee for
Rollerski, mentre in Italia dal 1992 rientra nelle discipline della
F.I.H.P. (Federazione Italiana di Hockey e
Pattinaggio)
Ogni anno in Italia si disputano molte gare federali (Coppa Italia e
Campionati Italiani), ed altre promozionali, suddivise in gare in piano, in
salita, su percorso misto, gran fondo e sprint, mentre altre gare sono
combinate con varie discipline sportive (triathlon e duathlon); la maggior
parte delle gare sono individuali, ma ne esistono anche alcune a squadre e a
staffetta. A livello internazionale ogni anno si disputano un Campionato
Europeo, una Coppa del Mondo su più prove e ogni due anni il Campionato
Mondiale. La prima edizione dei mondiali si è dispputata a Rotterdam nel
2000, alla quale seguì l'edizione italiana a Cervinia nel 2002, quella
francese di La Tremblade nel 2005 e nel 2007 a Oroslavje (Croazia). La
prossima edizione prenderà il via a Piglio (FR) nel 2009.
Spesso le gare su circuiti piani fanno registrare medie di otre 33 km/h, con
punte di velocità massima negli scatti che a volte superano i 50 km/h.
Rispetto agli attuali pattini in linea utilizzati dai pattinatori, gli
skiroll risultano più lenti su tracciati piani o in leggera discesa, ma
grazie all'uso dei bastoncini e della forza delle braccia, sono nettamente
più veloci nei percorsi in salita.